Ormai per promuovere la tua attività ti servono i social, rassegnati! Ci sono comunque dei vantaggi, ma è necessario seguire una buona strategia.
Ok, il tuo sito commerciale per accrescere in tuoi affari è una realtà. Cosa fai? Ti siedi e aspetti che i frutti cadano dall’albero? No di certo, devi continuare ad agire. Nella fattispecie, vorremmo provare a fornirti qualche indicazione utile per servirti di Facebook e compagnia in maniera proficua. Infatti, aumentare fan sui social – Giga.it docet – è diventato assai importante. Vediamo come.
Croce e delizia
Intendiamoci: nessuno vuol farti credere che sia una passeggiata di salute. Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione, i vantaggi che può arrecarti questo genere di promozione sono notevoli. A patto, tuttavia, di attenerti ad alcune regole che sono già diventate universali. Insomma, dietro ai grattacapi si celano belle opportunità.
Anzitutto, perché serve?
Non è unicamente una questione legata all’instaurazione di proficui rapporti diretti con la clientela, per quanto potenziale. Quello occorre, certo, però devi anche tenere conto delle esigenze, dei desideri, delle insoddisfazioni che possono emergere da una community che crei intorno ai tuoi prodotti e ai tuoi servizi, ed è anche facilmente identificabile È una faccenda talmente rilevante che adesso non possono farne a meno né le piccole ditte né le aziende dal consistente fatturato.
A cosa si va incontro
Non filerà tutto liscio, prevedevamo. Un rapporto di questo tipo tra te, imprenditore, e loro, utenti (una massa indistinta e ardua da definire, per inciso), ti porterà senza alcun dubbio degli input che ti aiuteranno a crescere, ma non è escluso che si manifesti perfino qualche dialogo di tipo conflittuale.
D’altro canto, per quale motivo oggi, tramontata la mera dinamica produttore/consumatore, si punta a fidelizzare i propri clienti attraverso la rete (a irretirli, volendo applicare un gioco di parole)? Semplicemente perché un cliente (ampiamente) soddisfatto attraverso il web può chiamarne altri, rapidamente, talvolta addirittura esponenzialmente.
Una questione che riguarda tutti
Dei social e della loro portata non ci si può disinteressare. Finanche le società che ricevono un incarico o un appalto da enti pubblici finiscono sotto simili “riflettori telematici”. Impensabile, fino all’altro ieri, ma è così. Non ci sono “tecnici”, “burocrati”, “manovali”: è tutto giudicabile alla velocità della luce. Il che significa, tra l’altro, che alle eventuali critiche contenute nei post non si può rispondere con vaghezza o giri di parole, e men che meno vanno ignorate!
Una prima osservazione…
Devi tener conto che la community, per quanto “informe”, è composta da singole persone, che richiedono la tua attenzione. Al contempo, la tua risposta, qualunque essa sia, è consegnata a tutti. Il tuo primo compito è imparare ad ascoltare, fare tesoro delle esperienze (speriamo per la maggior parte positive, ma anche quelle negative arrecano qualcosa) e di conseguenza migliorare. Costantemente.
Una seconda…
Sebbene la community apparentemente si limiti agli iscritti alla tua pagina o del tuo blog, l’obiettivo a cui dovresti puntare è identificare le possibili “diramazioni” della tua clientela. Le loro sfere d’interesse, i siti comuni, le passioni accessorie. Solo così potrai unire in modo vincente i classici metodi pubblicitari (inserzioni, esposizioni, organizzazione di eventi) e i moderni mezzi offerti da Internet.
… E una terza
Mettiti in testa che guadagnare la fiducia di chi ti segue è un compito “ripido” che tuttavia, sapendoci fare, si può gestire. La parte difficile viene quando quella fiducia devi mantenerla, lavorando con pazienza e attenzione. Se abbassi la guardia, rischi di perderti qualche trend o che ti passi sotto il naso un’informazione importante.
A proposito della gestione
Probabilmente ormai ti è chiaro: qui non si tratta solo di maneggiare abilmente dei post di Facebook o qualche “cinguettio” su Twitter. In realtà per fare il manager di simili comunità, al netto di eventuali competenze tecniche, devi implementare le capacità comunicative e avere sempre contezza dell’atmosfera interna al gruppo. Agire quasi come un sociologo, insomma, tenendo d’occhio le strategie intraprese per correggerle, se c’è bisogno, in corso d’opera. Ed è opportuno pure sapere “quotare” i prodotti, capire quanto sono conosciuti, ecc.
Chi se ne occupa?
Un community manager (o leader) non ha solo l’onere di postare notizie e commenti. Infatti la figura ideale per ricoprire un ruolo del genere è qualcuno che abbia competenze (o meglio ancora titoli) riguardanti la rete, il commercio e soprattutto la comunicazione. Abilità riconoscibili e apprezzate dall’azienda per cui opera, e anche al di fuori di essa.
Fatti, non parole
Ovviamente non ci si può fermare ai proclami. Il cosiddetto community management marketing è un processo che non prevede solo frasi altisonanti e promesse, è necessario che agli scritti seguano azioni concrete. Dietro l’angolo c’è il rischio di dare vita a una comunità “asettica”, in cui il manager e/o gli utenti non riescono a farsi sentire. Attenzione!